Scopriamo insieme Venezia, aggirandoci per calli e campielli
Iniziamo assieme l’esplorazione di questa città unica al mondo, camminiamo per calli, campi e campielli, scoprendo assieme i mille angoli nascosti e suggestivi che essa sa offrire, accettiamo il suo invito a camminare con lei sulle orme di una storia millenaria.
Viviamo le tappe salienti della storia, dell’arte e della tradizione veneziana, Venezia ci viene in aiuto per farsi meglio conoscere e scoprire; tutti i suoi splendidi itinerari i sono segnalati con dovizia di indicazioni e consigliati in ogni programma che ci invita alla scoperta dei tesori di questa caleidoscopica città d’acqua.
Il Canal Grande
Iniziamo a conoscere Venezia percorrendone la sua via principale, Il Canal Grande, il viale d’acqua che divide e unisce la città, navighiamolo insieme in vaporetto o in gondola, per brevi tratti o per intero, immergiamoci nel cuore stesso della città e della vivace attività che tutt’ora la pervade.
Teniamo bene a mente durante questo nostro percorso che le facciate principali degli splendidi palazzi veneziani che vedremo sono sempre rivolte all’acqua sia essa canale o laguna, Venezia come la vediamo oggi è il frutto di secoli di storia, di successive urbanizzazioni che si sono a tratti affiancate a tratti sovrapposte.
Nel Quattrocento il Canal Grande era molto diverso da come ci appare oggi, il Ponte di Rialto era già presente ma era costruito in legno con al centro la possibilità di alzarsi per far passare le barche che ci passavano sotto.
Non c’erano ancora i Palazzi che vediamo ora, arriveranno nel secolo del Rinascimento, del Seicento e del Settecento.
Il Canal Grande era a quei tempi un porto per le imbarcazioni che portavano le sete e le spezia provenienti dal lontano oriente fino ai magazzini, detti fondaci che si trovavano al piano terra dei palazzi, già sfarzosi ma ancora di tono mercantile, certo non monumentali come diverranno nei tre secoli successivi con il Rinascimento, il Barocco e il Settecento al culmine dello splendore della Repubblica.
Imbarchiamoci ora su uno dei battelli che da Piazzale Roma navigano lungo il Canal Grande e, volgendo il nostro sguardo ora a destra ora a sinistra, scopriamo lo splendido intercalare di meravigliosi Palazzi, Chiese, fondamenta, Campielli, Giardini, Loggiati e Ponti che questa meravigliosa città sa offrire ai suoi ospiti.
Navighiamo insieme con il tipico battello pubblico di Venezia detto vaporetto e iniziamo la nostra crociera passando sotto il Ponte degli Scalzi, alla nostra la Chiesa di San Simeon Piccolo a proposito della quale Napoleone Bonaparte disse di aver visto sovente chiese senza cupola ma mai una cupola senza chiesa.
Alla nostra sinistra vediamo la magnifica Chiesa degli Scalzi, opera dell’architetto Baldassarre Longhena e nella quale riposa l’ultimo doge della Serenissima Ludovico Manin.
Passato il Ponte degli Scalzi entriamo nel Sestiere di Cannaregio e subito vediamo alla nostra sinistra il seicentesco Palazzo Labia ora sede Rai che contiene un intero ciclo di affreschi opera di Giambattista Tiepolo, incontriamo poi, sempre sulla sinistra il Palazzo Correr Contarini Zorzi anche detto Cà dei cuori per i suoi fregi a forma di cuore e, dopo la fermata di San Marcuola ancora a sinistra vediamo il Palazzo Vendramin Calergi, fatto costruire dalla nobile famiglia dei Loredan che ospita oggi il casinò di Venezia.
Proseguendo il nostro tragitto, dopo la fermata di San Stae ecco a destra apparire, in maestoso stile barocco, la facciata di Ca’ Pesaro, oggi sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna, sorto per volere della potente e nobile famiglia veneziana dei Pesaro e commissionato al famoso architetto Baldassarre Longhena, cui si devono anche i progetti e la realizzazione della Chiesa della Salute e del Palazzo di Ca’ Rezzonico, anch’essi affacciati all’acqua del Canal Grande.
Addentrandoci sempre di più con la navigazione godiamo dell’affaccio di altri grandi Palazzi a destra come: Ca’ Corner della Regina fatto costruire nel 1450 dalla ricca famiglia dei Corner. Il suo nome le deriva dal fatto che qui nacque nel 1454 Caterina Corner regina consorte di Cipro e moglie di Giacomo II da Lusignano.
Oggi il palazzo, interamente ricostruito nel 1700 è sede di mostre d’arte contemporanea e della Fondazione Prada.
Procediamo fra dimore sontuose fino a quella più ricca di tutte che fu detta Ca’ D’oro perché il suo ricco padrone era così ricco da volerla con cornici e guglie ricoperte d’oro, purtroppo oggi non più visibili. Costruito nello splendido stile “gotico fiorito veneziano” il palazzo è oggi sede museale.
Volgiamo ora lo sguardo a destra ed ecco il mercato di Rialto, l’area la Pescheria, le cinquecentesche Fabbriche Nuove di Rialto, opera del Sansovino.
Arriviamo ora all’ansa del Canal grande che conduce al Ponte di Rialto ma prima possiamo ammirare a sinistra il Fondaco dei Tedeschi così chiamato in quanto sede commerciale dei mercanti tedeschi provenienti da Norimberga e Augusta.
Davanti ad esso sulla destra si trova il cinquecentesco Palazzo dei Camerlenghi che deve il suo nome alle magistrature che sovraintendevano alla riscossione dei tributi durante i secoli della Repubblica.
Nel secondo tratto di navigazione dopo il Ponte di Rialto sulla Riva del Ferro a sinistra troviamo Palazzi veneziani con la pianta organizzata a casa fondaco di stile veneto-bizantina: Palazzo Farsetti che assieme all’attiguo Palazzo Loredan è oggi sede del municipio di Venezia.
Continuando la nostra navigazione troviamo ancora a destra e a sinistra una lunga sfilata di dimore nobiliari,
Tra di esse troviamo a sinistra il cinquecentesco Palazzo Grimani di San Luca attuale sede della corte di appello, il quattrocentesco Palazzo Corner-Spinelli tutt’ora abitazione privata. Segue il palazzo Mocenigo, un complesso di quattro diverse costruzioni in cui soggiornarono Giordano Bruno e Lord Byron.
Tra di essi lo splendido Palazzo Contarini delle Figure così chiamato a causa delle figure a forma di cariatidi che ne adornano il balcone principale. e ancora Palazzo Grassi in campo San Samuele, ultimo palazzo nobiliare costruito prima della caduta della Repubblica. Al suo fianco l’antica chiesa di San Samuele risalente al XII secolo con il suo campanile veneto-bizantino.
Ci stiamo avviando alla conclusione del nostro viaggio, eccoci giunti al Ponte dell’Accademia e a navigare l’ultimo tratto del Canal Grande. Incontriamo sulla sinistra le Gallerie dell’Accademia, polo museale di enorme interesse in cui ammiriamo opere di Jacopo Robusti detto il Tintoretto, Tiziano, Canaletto, Giorgione, Vittore Carpaccio e Giovanni Bellini.
Poco dopo troviamo il grande Palazzo Corner della Ca’ Granda, ora sede della provincia opera del Sansovino fino all’incompiuto palazzo Venier dei Leoni che oggi ospita la Fondazione internazionale Peggy Guggenheim con la sua splendida collezione di opere di artisti contemporanei di fama mondiale.
L’ultima emozione ce la regala l’opera di un architetto, rappresentante massimo del barocco a Venezia, Baldassarre Longhena, che sulla destra nell’ ultimo tratto del Canal grande vicino alla punta della Dogana, spartiacque fra Canal Grande e Canale della Giudecca, ha innalzato la seicentesca Chiesa della Salute ora Basilica di Santa Maria della Salute.
La nostra magnifica navigazione si conclude infine con l’arrivo al Bacino di San Marco dove, una volta approdati potremo portare l’esperienza di questa traversata per sempre nella mente e nel cuore.
La Chiesa di Santa Maria della Salute
Raggiungiamo ora la Punta della Dogana che separa il Canale della Giudecca dal Canal Grande, qui potremo ammirare la magnifica Basilica di Santa Maria della Salute,
Questa chiesa collocata in modo geniale nell’ultimo cuneo di terra fra i due principali canali di Venezia, sfrutta la sua straordinaria posizione con la pianta ottagonale, l’affaccio monumentale sull’acqua, per darci una dimensione illusoria di movimento, come una rotazione che ci segue mente il battello ci passa davanti.
La Chiesa, in stile barocco fu realizzata tra il 1631 e il 1687 come ex voto da parte della Signoria della Serenissima alla Vergine Maria. Ne fu decisa la costruzione in ringraziamento alla Vergine per aver posto fine alla terribile epidemia di peste che, fra il 1630 ed il 1631 aveva falcidiato gran parte della popolazione. Al suo termine essa aveva causato la morte di 80.000 persone nella sola Venezia.
La Basilica venne edificata su progetto di Baldassarre Longhena e prese la pianta centrale “a forma di corona” in dedicazione alla corona del Vergine Maria. Essa fu la seconda grande Chiesa eretta dalla Repubblica Serenissima per ringraziamento della fine di una pestilenza, infatti solo 54 anni prima era stata eretta la Chiesa del Redentore nell’Isola della Giudecca per mano del Palladio.
All’interno della Basilica oltre alla architettura luminosa e solenne, si trovano molte opere di grandi pittori veneziani come Tiziano e Tintoretto.
All’interno dell’altare Maggiore della basilica potremo ammirare l’icona sacra della Mesopanditissa, Madonna di Arte bizantina portata a Venezia dall’Isola di Candia (Cipro) nel 1672 e tutt’ora oggetto di culto e devozione popolare. Ogni anno il 21 Novembre in occasione della festa della Salute viene messo in opera un ponte galleggiante che collega la basilica a Piazza san Marco permettendo ai fedeli della città di esprimere la propria devozione alla Madonna.
Piazza San Marco e le sue meraviglie
Il luogo principale da cui tutto inizia e si conclude è sempre Piazza San Marco, unico spiazzo in tutta la città di Venezia ad aver ricevuto tale appellativo. (tutti gli altri sono chiamati campi o campielli).
Su di essa si affacciano edifici storici famosi in tutto il mondo come la basilica di San Marco detta la Basilica d’oro con il suo tesoro e gli splendidi mosaici di scuola bizantina e l’attiguo Palazzo Ducale, sede del governo della Repubblica e del quale un’ala era riservata agli appartamenti privati del doge.
Un famosissimo ponte coperto, il Ponte dei Sospiri collega il Palazzo Ducale alle famose carceri veneziane dette “Piombi” in cui furono imprigionati personaggi famosi come lo stesso Giacomo Casanova.
Sulla parte inferiore della Piazza si affaccia poi una delle più importanti biblioteche italiane, la Biblioteca Marciana, cinquecentesca opera di Jacopo Sansovino nella quale sono conservati oltre mezzo milione di preziosissimi manoscritti e libri antichi.
Sul lato opposto della piazza troviamo il Museo Correr, nato per il lascito di una nobile famiglia veneziana in cui sono conservate cimeli che ci raccontano della più che millenaria storia di Venezia, la adiacente Loggetta, opera del Sansovino, le Procuratie, sede dei Procuratori di San Marco, importantissimi consiglieri del Doge.
Lasciandoci la basilica alle spalle, sulla destra troviamo la Torre dell’Orologio sulla cui sommità due statue di bronzo battono le ore su di una grande campana e dalla quale si dipartono le Mercerie, pulsante strada disseminata di negozi che in dieci minuti ci porta a raggiungere il Ponte di Rialto.
Su tutto ciò si erge il Campanile di San Marco, copia esatta di quello originale crollato nel 1902 con le sue cinque campane e la adiacente Loggetta, opera del Sansovino.
Aggirandoci per Piazza San Marco, respiriamo la gloria della Repubblica della Serenissima, essa per undici secoli ha continuato ad arricchirla e adornare di tesori e monumenti fastosi il luogo più rappresentativo del suo dominio che agli inizi del cinquecento, all’apice del suo splendore comprendeva vastissimi territori di mare e di terra.
La Riva degli Schiavoni
Sul bacino di San Marco si affaccia la Riva degli Schiavoni, una magnifica passeggiata che, oltrepassato il lato di Palazzo Ducale, ci porterà, percorrendo una larghissima fondamenta lunga oltre mezzo chilometro fino al Sestiere di Castello, estremità orientale di Venezia.
Il suo nome viene dai marinai, naviganti della Dalmazia, detta appunto “Schiavonia”, che trovavano qui ormeggio alle loro imbarcazioni quando approdavano in città per svolgere i loro traffici commerciali. Dalmata era anche la guardia pretoriana, formata da mercenari che provvedeva alla sicurezza personale del doge.
Una famosa spada rinascimentale prende da loro il suo nome, la “Schiavona” di cui si possono ammirare diversi esemplari nella sala delle armi nel corso della visita al Palazzo Ducale.
Questa splendida passeggiata panoramica ci offrirà palazzi veneziani d’epoca (oggi celebri alberghi come il Danieli che occupa il gotico Palazzo Dandolo del XV sec.), splendide chiese come San Zaccaria e ci porterà se vorremo a visitare il Museo Storico Navale ove potremo scoprire le imbarcazioni che hanno fatto la storia e la gloria della Serenissima.
Poco lontano potremo raggiungere l’Arsenale navale di Venezia con le sue torri merlate, nel momento del suo massimo splendore, nel XIV secolo esso poteva mettere in mare una nave completamente armata al giorno, vi lavoravano sino a 10.000 operai e carpentieri detti “arsenalotti” che all’occorrenza si tramutavano in soldati a difesa della Repubblica.
Potremo infine dopo tanto camminare ristorarci all’ombra dei giardini della vicina Biennale.
La Ca’ D’Oro
Affacciato sul Canal Grande, troviamo uno dei più celebri Palazzi in stile gotico fiorito: la Ca’ D’Oro.
Ne ammiriamo la facciata dal battello e ci colpisce lo stile ricamato del gotico fiorito nei fastigi merlati del tetto, nelle decorazioni delle cornici delle finestre che all’epoca della sua costruzione erano rivestite in oro per mostrare al mondo la ricchezza e lo sfarzo di cui poteva disporre il suo ricco proprietario il mercante Marino Contarini.
Fu proprio questo ricco mercante che per i lavori della sua dimora impiegò le maestranze, i capimastri e i tagliapietre che avevano lavorato alle decorazioni del Palazzo Ducale.
All’interno del Palazzo al centro del giardino troviamo una vera da pozzo del 1427 ad opera di quel Bartolomeo Bon che era stato uno dei più ricercati tagliapietre dei Dogi.
Oggi la Ca’ D’Oro è un museo che raccoglie la Collezione del Barone Franchetti che fu uno degli artefici della ricostruzione degli interni con suppellettili, mobili e manufatti d’arte secondo l’epoca del suo primo proprietario, il mercante Contarini.
Vi sono esposte opere pittoriche di artisti veneti come Antonio Vivarini, Vittore Carpaccio, Tiziano Vecellio, Jacopo Robusti detto il Tintoretto e Giorgione ed infine alcune opere del settecentesco vedutista veneziano Francesco Guardi.
Il Ponte di Rialto
Eccoci arrivati al Ponte di Rialto, di certo il più antico e famoso dei ponti di Venezia.
Creato per congiungere le due rive opposte del Canal Grande, nel 1118 viene realizzato come ponte di barche nel punto più solido ed elevato della Laguna per divenire centro residenziale e commerciale, protetto da alluvioni e maree.
Il primo nome della città, almeno fino ad oltre l’anno mille, non fu infatti da subito Venezia ma proprio Rivoaltus a ragione del fatto che era la zona più alta e più stabile di tutta la città lagunare.
Posta fra San Marco e San Polo, l’area di Rialto si sviluppò nei secoli come un vivace centro di mercati e botteghe, come quelle degli orefici, delle lane, delle sete o degli agrumi degli ortaggi e del pesce.
Il ponte attuale da cui possiamo ammirare il Canal Grade ha architettura in pietra a una sola arcata e presenta tre percorsi pedonali con due ali di botteghe.
Fu il risultato di un ultimo rifacimento cinquecentesco, successivo alle precedenti realizzazioni in legno che dal primo ponte di barche si erano rinnovati ed erano stati ricostruiti per varie disavventure subite come crolli ed incendi.
Qui la storia della sua realizzazione ha qualche somiglianza con le attuali Gare internazionali per aggiudicarsi la progettazione e la realizzazione di grandi infrastrutture, similmente alla procedura che si segue ancor oggi nelle gare edilizie, la Repubblica Serenissima indisse un bando perché si presentassero progetti per la realizzazione di un nuovo ponte in sostituzione di quello esistente.
Vi parteciparono i più grandi architetti dell’epoca come: Michelangelo, Sansovino, Palladio, Vignola, Scamozzi.
In una veduta del Canaletto quasi come in un attuale rendering si riproduce il progetto più avanzato e bello, quello favorito da tutti: quello del Palladio.
Vinse invece un architetto e scultore veneziano interno al Governo della Serenissima che ricopriva la carica di Proto della Magistratura del Sale.
La scelta suscitò gravi critiche e polemiche che insieme ad altri eventi come la peste ritardarono l’inizio della costruzione fino al 1588.
Il ponte venne completato nel 1591 ed è costruito in pietra d’Istria su fondazioni realizzate su palafitte.
Oggi attraversando il Ponte di Rialto veniamo ancora contagiati dalla vitalità e dalla frenesia che ancora lo animano, ci uniamo alla folla che quotidianamente si affretta per andare da una parte all’altra del Canal Grande: da San Polo a San Marco verso il centro della vita sociale, dello shopping, fra taverne e botteghe che sono uniche al mondo.
Gallerie dell’Accademia
Le Gallerie dell’Accademia affacciate al Canal Grande sono oggi un museo statale tra i più celebri d’Italia.
L’edificio diventò un’Accademia dei Pittori e degli scultori solo nel 1750 sulle fondazioni del precedente complesso della Scuola e Convento di Santa Maria della Carità. Vi mise mano anche il Palladio.
Qui possiamo ammirare la più grande raccolta di pittura veneta frutto del genio dei suoi artisti. Troveremo qui opere di artisti come Mantegna, Paolo Veneziano, Vittore Carpaccio, Gentile Bellini, Giorgione, Tiziano, Lorenzo Lotto, Veronese e Tintoretto.
Se poi avremo fortuna potremo trovarvi esposto anche il famosissimo Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci.