Il Carnevale di Venezia
Decine di migliaia di turisti ogni anno vengono a Venezia per prendere parte ad uno dei carnevali più famosi al mondo; molti di essi si cuciono per l’occasione splendidi vestiti di ogni tipo e meravigliose maschere con i quali sfilano in Piazza San marco, per calli e campielli, offrendosi agli obbiettivi dei fotografi sempre a caccia di uno scatto alla Fulvio Roiter.
Pochissimi di essi sanno che invece il carnevale di Venezia ha origini antichissime, se ne hanno prove scritte sin dal 1100 e sappiamo per certo che sin dal 1300 il Carnevale venne ufficialmente dichiarato festa pubblica.
In origine durava molto più a lungo delle odierne due settimane, iniziava infatti il 26 di Dicembre e terminava il martedì delle ceneri ma in alcune occasioni iniziò addirittura ad ottobre.
Iniziamo con il dirvi che Venezia era una repubblica ma essa fu sempre e solo governata da un solo ceto sociale, quello nobiliare. I nomi delle famiglie patrizie più antiche e facoltose di Venezia erano iscritti in uno speciale libro detto libro d’oro e solo ad essi era deputato il governo della Signoria e solo ad essi era consentito di avere accesso alle massime cariche pubbliche ed ecclesiastiche.
Il numero dei membri di questa casta non fu mai grande mentre nel corso dei secoli Venezia ebbe anche più di 130.000 abitanti.
La maggior parte della popolazione era quindi composta di persone comuni, marinai, commercianti, artigiani la cui vita quotidiana era lontana dai lussi del patriziato.
Proprio a queste classi sociali non privilegiate ma comunque orgogliosamente veneziane che costituivano il nerbo della popolazione e tutto il suo apparato produttivo e militare erano dedicati le feste e balli che animavano il Carnevale.
Le maschere che coprivano il volto annullavano le differenze di sesso, religione e ceto sociale consentendo ai meno abbienti di recitare sullo stesso palcoscenico dei più ricchi.
Le maschere che celavano i volti erano e sono tutt’ora fatte dei medesimi materiali, cartapesta, gesso, garza per venire poi, una volta asciutte, riccamente dipinte e decorate. La maschera tradizionale più conosciuta a Venezia è la “bauta”, utilizzata anche a teatro nella commedia dell’arte.
Immaginiamo il carnevale al tempo della Repubblica, il popolo veneziano pensa più a divertirsi e a partecipare a spettacoli che non a dedicarsi alle proprie attività,
in Piazza San Marco ma anche sulla Riva degli schiavoni e in ogni campo e campiello della città, per settimane impazzano canti, balli e festeggiamenti.
Al contempo nei palazzi nobiliari si tengono sfarzosi balli in costume in cui dame e gentiluomini con la complicità delle maschere danno vita ad intrecci amorosi.
Il carnevale di Venezia raggiunge il suo apogeo nel 18° secolo, la Repubblica si sta avviando verso un lungo e triste epilogo ma il Carnevale di Venezia impazza ed attira frotte di turisti e visitatori da tutta Europa, è l’epoca di Giacomo Casanova che costruisce qui la sua leggenda di seduttor di dame.
Arriviamo infine al 1797, con l’arrivo di Napoleone Bonaparte e la caduta della Repubblica, Venezia viene palleggiata a lungo fra Francia e Austria, scompare anche il carnevale con tutte le sue follie
Rinascerà dalle sue ceneri quasi due secoli dopo quando il Comune di Venezia deciderà di organizzarlo nuovamente in collaborazione con la Biennale
Da allora il carnevale è tornato scatenarsi ogni anno e ad attirare sempre più visitatori desiderosi di potersi immergere nelle magiche atmosfere lagunari.